(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) È un fenomeno di cui abbiamo già discusso e che penso meriti una rinnovata attenzione da parte nostra. Vi parlerò ancora di volontariato aziendale, un fenomeno in espansione studiato per gli effetti positivi che ha sul management delle aziende, sui dipendenti e nel territorio in cui opera.
In passato abbiamo anche affrontato il tema del significato che oggi ha il lavoro tra le nuove generazioni, abbiamo approfondito il fenomeno delle great resignation - le dimissioni volontarie - , indagato le attese e le aspettative dei lavoratori. Ebbene, il volontariato di impresa non è la soluzione per dare senso al lavoro, per vivere la "libertà del lavoro", per trattenere e motivare i dipendenti: la questione ha radici ben più profonde, ne siamo consapevoli. Ma è confermato che questa esperienza un contributo a stare in azienda lo dà: può aiutare a riorientare il lavoro al suo senso, le persone ai propri compiti rafforzando le competenze, a migliorare il clima aziendale e impegnare le aziende alla responsabilità sociale.
Per questo vale la pena riprendere il tema, precisando da subito che non è un beneficio che vale solo per l'azienda, ma lo è anche per le associazioni di Terzo Settore: la presenza dei volontari aziendali, per il contributo di competenza che donano, aumenta la qualità del percorso interno e il raggiungimento dei risultati che l'associazione si propone. Gli ambiti sui quali maggiormente sono impegnati i volontari di impresa sono l'ambiente e, a scalare, i giovani, l'infanzia e la disabilità.
Proviamo a dare qualche definizione e a inquadrare bene questo movimento sotto traccia di cittadinanza attiva. Fare volontariato di impresa è donare il proprio tempo ad un'associazione durante l'orario di lavoro, o comunque con il sostegno dell'azienda. Nella ricerca svolta dalla Fondazione Terzjus, da poco presentata, viene proposta una classificazione per ambiti di attività che ci aiuta a comprendere meglio queste esperienze. Si parla di volontariato professionalizzante, rivolto a giovani e quadri dell'azienda impegnati in progetti complessi gestiti da grandi ONG; di volontariato educativo per i ragazzi (doposcuola, orientamento, sensibilizzazione ai temi del lavoro); di volontariato di consulenza per aiutare le associazioni a svolgere compiti complessi come la presentazione di un bilancio, la rendicontazione, l'organizzazione di un evento, le raccolte fondi; infine di volontariato di emergenza che si attiva in casi di crisi sanitarie o di calamità naturali.
Quante sono le aziende coinvolte? I numeri li ha forniti la ricerca della Fondazione Sodalitas - e ultima anche la Fondazione Terzius- basata su un campione di 126 aziende italiane di diverse dimensioni rappresentanti oltre il 9% del PIL e circa 235.000 dipendenti. La metà delle imprese interpellate promuovevano già attività di volontariato d'impresa in modo strutturato, con iniziative in corso da due o più di tre anni, aziende non solo di grandi dimensioni come ci si poteva attendere ma anche medio piccole.
Concludo citando la direttrice Francesca Magliulo di Fondazione EOS (Edison Orizzonte Sociale) costituita nel 2021 con lo specifico compito di valorizzare le proposte di volontariato per i dipendenti della casa madre. Racconta e e descrive con efficacia l'esperienza all'interno del Gruppo Edison: "La nostra azienda è sempre stata molto impegnata con progetti di volontariato, uno dei quali, "insieme per Haiti", ha permesso di coinvolgere 100 colleghi in due anni che, in turni di 15 giorni a testa, sono andati dall'altra parte del mondo ad aiutare i terremotati... Ma è proprio con la nascita della Fondazione che abbiamo avviato un percorso di strutturazione per promuovere il coinvolgimento dei colleghi con attività continuative e costanti. Consideriamo il volontariato non solo come il più grande strumento di sviluppo e crescita professionale delle persone, per portare energia sul territorio e nelle comunità di riferimento, ma anche come il motore per promuovere una cultura aziendale sempre più orientata all'impatto sociale. Il coinvolgimento delle persone è decisivo per crescere in sensibilità e consapevolezza verso le complessità del del territorio in cui si realizza il business".
Non solo Edison, anche Barilla Group, Reale Group, Biogen, Cisco, UniGens, Chiesi Farmaceutici, Roche... e tanti altri.
Domando: perché, laddove siamo attivi come gruppi aziendali Anla, non farci promotori di progetti di volontariato d'impresa?
(Crediti fotografici: iStock.com/ ChayTee)
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