Verso un nuovo sistema di welfare

Il Forum del Terzo Settore ha presentato mercoledì 15 marzo alle Istituzioni il suo manifesto "Verso un nuovo sistema di welfare" al Senato, alla Sala Capitolare presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva alla presenza del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli e del Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci. 

"Mentre povertà diseguaglianza e disagio sociale continuano ad aumentare, il Paese non riesce a garantire un'adeguata rete di protezione sociale. Per farlo è determinante definire, finanziare e rendere esigibili su tutti i territori i livelli essenziali delle prestazioni sociali, diversamente si aggraverà ulteriormente la situazione sociale del Paese" dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore che abbiamo ascoltato durante la nostra Winter School lo scorso dicembre a Roma. 

Aggiunge Roberto Speziale coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore: "attraverso una nuova governance, che coinvolga attivamente il Terzo settore in modo sussidiario, è possibile perseguire un modello di welfare più inclusivo, basato sui diritti, che sviluppi benessere individuale e collettivo e che rafforzi anche il livello di fiducia fra i cittadini e le istituzioni". Conclude Speziale: "Dall'integrazione sociosanitaria alle politiche per il lavoro, passando per l'accoglienza e il sostegno alla genitorialità, su tutti questi punti vogliamo confrontarci con le Istituzioni e i vari soggetti interessati per evitare che a poco a poco, a causa anche delle crisi che sta attraversando il Paese, si erodano i diritti delle persone".

Nel manifesto, tre sono i valori fondamentali su cui fondare il nuovo sistema di welfare: prossimità, intesa non solo come vicinanza fisica alle persone ma come capacità di rilevare e rispondere in modo puntuale ai loro effettivi bisogni; universalismo ovvero garanzia del diritto alla presa in carico della persona, a prescindere dal luogo in cui si vive; inclusività per assicurare a tutti pari opportunità e uguali diritti promuovendo coesione sociale e sviluppando reti di relazioni.

Cinque sono le azioni da intraprendere per un nuovo sistema di welfare nel manifesto presentato. In primo luogo, sviluppare un sistema sociosanitario integrato esteso ed omogeneo in tutto il paese legato in modo esplicito ai Livelli essenziali sanitari sociali così come alla dimensione culturale e sportiva ed educativa. In secondo luogo, rivedere il sistema di governance in modo da coinvolgere sia a livello statale che quello regionale e locale oltre che il Terzo Settore in regime sussidiario e di amministrazione condivisa. Terzo punto, basare la programmazione su un approccio volto a valorizzare in cavi di empowerment, le potenzialità delle pensioni che vengono prese in carico anche per rafforzare la partecipazione delle reti di cittadinanza coniugando welfare e sviluppo della democrazia. Quarto punto, sviluppare il sistema di presa in carico delle persone a partire dai Piani settoriali espressamente previsti dal Piano nazionale degli interventi e servizi sociali 2021/2023 e infine sostenere lo sviluppo di ulteriori forme di welfare a partire dal welfare aziendale integrativo definendo adeguati livelli standard che garantiscono omogeneità qualità e solidarietà. 

Per quanto riguarda il ruolo del Terzo Settore, fra l'altro si sottolinea in particolare che il lavoro nel Terzo Settore non può più essere visto come la mera fornitura di manodopera a più basso costo rispetto al mercato o sottopagato non adeguatamente riconosciuto ma deve essere valorizzato e adeguatamente remunerato.

Il manifesto vuole rappresentare una base di partenza per l'apertura di un dibattito con i vari attori coinvolti e con le istituzioni in primis sui temi del welfare.