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Tutta la vita è legata in un "noi"

(di Antonello Sacchi) Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita e presidente della Commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana della Repubblica italiana,  è tornato ad affrontare il tema degli anziani parlando del suo libro "Il Vangelo sulla strada. Piccole meditazioni per la vita quotidiana", durante l'intervista di Giorgia Cardinaletti trasmessa dalla Sala A di via Asiago in diretta streaming su Rai Play. 

 

L'arcivescovo, che abbiamo avuto nostro graditissimo relatore alla Summer school di Venezia, ha sottolineato che la società intera non deve concepire la vecchiaia come uno scarto ma come una grande età della vita con le sue ricchezze e i suoi problemi ed ha annunciato  l'approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega per la riforma delle politiche degli anziani che il presule auspica che ponga l'Italia al primo posto nel mondo grazie al cambio di paradigma: l'intera società si prende cura dei suoi anziani. "Il culmine dell'umano è la dignità e l'affetto di tutti attorno a me" spiega Paglia, non la giovinezza: anche la semplice presenza dell'anziano basta a ricordare la necessità di una solidarietà condivisa perché tutti siamo fragili e la fragilità comune diventa una forza, una risorsa.  

La consapevolezza trasforma la debolezza in punto di forza e mons. Paglia si augura che questo disegno di legge per gli anziani possa far dire che in Italia si invecchia meglio che altrove e che non c'è più bisogno per i nostri anziani di trasferirsi all'estero, come la presenza di certi fenomeni migratori ora ci attesta. Anziani e nonni, binomio importantissimo come gli ha ricordato la conduttrice del TG1, una sorta di alleanza che non è contro nessuno ma solo vincente, sottolinea mons. Paglia: "Il punto è che culturalmente tutti noi pensiamo che la vecchiaia sia un naufragio, il più grande nemico della vittoria è l'idea che ne abbiamo"; c'è bisogno invece di uno scatto creativo, culturale e il vescovo auspica che si possano pensare canali formativi e informativi per gli anziani, anche sul canale pubblico, perché non si può pensare alla vita che va verso il compimento come una fase depotenziata. 

Nell'età anziana dove le persone sono più libere dal lavoro, ipotizza mons. Paglia, potremmo inventarci modi per aiutare tutte le generazioni, alleandoci con i nipoti, per dire che tutta la vita è legata in un "noi" che unisce tutte le generazioni, scardinando il rischio dell'individualismo.

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