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La "Storia della Radiofonia ed esposizione di apparati radio d'epoca" a Remanzacco

(di Roberto Kodermatz, consigliere nazionale ANLA) Presso la sala "Galliussi" del Municipio di Remanzacco  fino al 29 maggio sarà visitabile la mostra "Storia della radio ed esposizione di apparati radio d'epoca" allestita dal Comitato Provinciale di Udine dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani ANLA/ONLUS con la collaborazione del Gruppo Seniores della Banca Ambroveneta di Udine e del suo presidente il Cav. Mario Bonomi con il patrocinio del Comune di Remanzacco, della sua Sindaca sig.ra Daniela Briz e dell'Assessore alla Cultura Geom. Giorgio Bevilacqua e inaugurata il 14 maggio alla presenza delle autorità comunali civili e religiose e del Presidente Nazionale dell'ANLA Senatore Edoardo Patriarca. 

La mostra è nata dalla volontà di dare visibilità nel 2020 ad una ricorrenza poco nota. 

Il 23 febbraio 1920 dalla stazione radio di Marconi di Chelmsford in Cornovaglia veniva effettuata la prima trasmissione sperimentale Broadcasting della storia umana, due ore al giorno per quindici giorni continuati di notizie e musica: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. Per il Centenario di tale avvenimento si è pensato di allestire questa mostra che potesse dare una visibilità di tale avvenimento raccontando anche come il tutto fosse stato reso possibile dalle scoperte scientifiche e tecnologiche di quegli anni e dalle grandi intuizioni di due grandi della radiofonia: Guglielmo Marconi e Reginald Fussenden. 

Quest'anno, superata la fase critica della pandemia, siamo riusciti a realizzarla compiutamente. L'idea sviluppata ed allestita dal MdL Roberto Kodermatz, Segretario del Comitato Provinciale di Udine e Consigliere Nazionale ANLA, è stata quella di dare un doppio senso logico alla Mostra, cioè permettere di apprendere delle notizie storiche sullo sviluppo della Radiofonia dagli albori agli anni '60 e contemporaneamente poter ammirare l'evoluzione degli apparati radio valvolari. La scienza della Radiofonia non nasce da un giorno all'altro ma è frutto dell'ingegno di numerose menti che si sono succedute nel tempo ponendo mattoncino dopo mattoncino le proprie intuizioni a disposizione della comunità scientifica che ne ha fatto tesoro. Ciò ha permesso un'evoluzione tecnica e tecnologica che in duecento anni ci ha portato dalla comunicazione legata ad un supporto fisico della lettera, passando per il corriere,  il telegrafo ed il telefono, all'attuale comunicazione di voce e dati senza fili, globale ed istantanea, degli attuali telefoni cellulari  divenuti oramai di uso comune. Vari scienziati e inventori lavorarono sull'uso delle onde elettromagnetiche per trasmettere messaggi e contribuirono a sviluppare l'invenzione della telegrafia senza fili, effettuando esperimenti simili negli stessi anni, come ad esempio Heinrich Hertz che studiò l'effetto fotoelettrico, Shida Rinzabur%u014D nel 1886, Nikola Tesla nel 1893 effettuò un collegamento senza fili di un attuatore, Carl Ferdinand Braun, Thomas Edison, Aleksandr Popov, Augusto Righi e altri.

Il presidente nazionale Edoardo Patriarca, la presidente regionale FVG Adriana Maglica, il consigliere nazionale Roberto Kodermatz

 

I ricevitori/rivelatori di onde radio furono inventati da Oliver Lodge e David Hughes sulla base dei studi di Eduard Bradley nel 1894. Nel 1895 Guglielmo Marconi, incoraggiato da alcuni esperimenti di Hertz, costruì nel rudimentale laboratorio della villa paterna a Pontecchio (Bologna) quelli che sarebbero stati il primo trasmettitore e ricevitore radiotelegrafico senza fili e riuscì a tramettere un messaggio al suo maggiordomo posto a circa due chilometri di distanza. L'anno successivo brevettò in Inghilterra l'invenzione. In Inghilterra stabilì la sua sede e nel 1901 tramite apparecchiature aggiornate riuscì a tramettere il primo segnale radiotelegrafico transoceanico da Poldhu in Cornovaglia a St.John's in Terranova (Canada). I trasmettitori all'epoca (a spinterometro rotante) assomigliavano a motori elettrici che girando a frequenze di decine di migliaia di giri al minuto (decine di Kilohertz) creavano il segnale portante che veniva poi trasmesso nell'etere impulsato dal segnale morse. Il passo successivo lo fece Reginald Fussenden, che da esperto di stazioni Telegrafiche, sviluppa dal 1902 il concetto di Supereterodine e di Modulazione d'Ampiezza mettendo le basi alla successiva realizzazione di un apparato che permettesse la trasmissione della voce. Il Natale del 1906 diffuse la sua prima trasmissione fonica locale composta da parole e musica. Solo nel 1920 la tecnologia permise però a Guglielmo Marconi un diffusione del segnale a livello mondiale e ciò è un primato di tutto rispetto che qui vogliamo onorare.

Poi la tecnologia migliora con l'invenzione delle Valvole che da enormi diventano via via sempre più piccole fino a permettere di realizzare apparati radio portatili, e tutto ciò fino all'avvento dei semiconduttori che nascono nel 1949 ma si diffondono sugli apparati massicciamente dagli anni 60 in poi. Parte di ciò è illustrato nella mostra per dare lustri alle menti degli uomini che hanno contribuito alla su a evoluzione ed agli industriali che hanno creato quelli che oggi sono dei veri oggetti di culto per i collezionisti radio.

Gli uomini vengono per lo più divisi in due categorie: i progressisti ed i conservatori. Ebbene la Mostra da voce a chi con il progresso delle idee e tecnologie ha permesso la comunicazione di massa e chi con la conservazione della memoria storica dei  fatti e delle cose da modo alle nuove generazioni di non dimenticare quello che è il vissuto appena da poco trascorso di noi, dei nostri padri e dei nostri nonni.

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