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Economia virtuale

(di Giuseppe Taddei, presidente regionale Campania) E' notizia recente che il più noto e diffuso social a livello mondiale ha annunciato che si trasformerà, e cambierà il nome da  Facebook, legato essenzialmente alla comunicazione collettiva, in Meta che sarà un mondo virtuale. 

La nuova denominazione è mutuata dalla parola metaverso che definisce, appunto, un mondo virtuale. Sorprenderà e apparirà inverosimile che, realizzando il suo nuovo progetto,  il Sig. Zuckerberg è stato il fautore dell'anello terminale di un lungo processo iniziato in epoca remota,  risalente addirittura al pensiero platonico della antica Grecia. Un sottile fil rouge che lega la formazione del pensiero antico, la filosofia, la filologia, l'economia politica classica, il passaggio dalla economia fisica (da non confondere con quella reale) a quelle virtuale, il transito dall'utopia di un mondo in cui tutto sarebbe divenuto possibile ad una distopia in cui tutto è divenuto possibile. 

 

Il filosofo Platone diceva che gli elementi del mondo esterno rappresentano le idee mentre gli oggetti non sono che le loro copie imperfette. Plotino (203-270 d.c.), discepolo di Platone e filosofo della teologia cristiana,  riteneva che l'essere umano avvolgendo l'intero pianeta con il pensiero poteva comprendere le leggi divine. La storia economica classica nel muovere dall'epoca buia del mondo antico e medioevale, connotata dalla dipendenza personale (prima schiavitù e poi asservimento feudale), segue il suo volgere verso la dipendenza materiale (asservimento economico) per giungere ad una società di libere individualità. Una umanità formata da persone uguali, libere da vincoli materiali e di pensiero. Hegel (1770-1831) pone in relazione l'essere e l'essenza, cioè l'aspetto reale con quello ideale dimostrando la prevalenza del secondo rispetto al primo. In parallelo Sigmund Freud (1856/1939), fondatore della psicoanalisi, ha spiegato che la nostra mente funziona contemporaneamente su due livelli uno conscio e l'altro inconscio. La parte inconscia è particolarmente sensibile ai messaggi subliminali, cioè quelli a bassa intensità che percepiamo sotto il livello cosciente. Lo studio di questa fenomenologia è alla base dei c.d. mentalist coloro che possono leggere nel nostro pensiero ma possono anche veicolarlo come ad esempio accade in alcuni messaggi pubblicitari. 

Il russo Vladimir Ivanovic Vernadskij (1863-1945) ha coniato il termine noosfera (sfera de pensiero umano). Secondo la sua teoria essa è la terza fase dello sviluppo della terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) ed alla biosfera (vita biologica). In sintesi la nascita della vita sulla terra ha trasformato la geosfera, poi l'evoluzione della conoscenza ha trasformato la biosfera. Per Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) Padre Gesuita filosofo e teologo, autore di numerose pubblicazioni, la noosfera è assimilabile ad una "coscienza collettiva" degli esseri umani che scaturisce dalla interazione tra le menti umane. Per Teilhard la noosfera si è sviluppata con l'organizzazione ed interazione tra gli esseri umani a mano a mano che hanno popolato la terra. Più l'umanità si organizza in forme di reti sociali complesse più la noosfera acquisisce contenuti e spessore. Studi recenti hanno osservato come internet sia la pratica attuazione proprio di questo processo. In tale alveo si colloca la parola metaverso che è un termine coniato dallo scrittore Neal Stephenson nel suo libro di fantascienza del 1992 "Snow Crash" (incidente sulla neve) che narra una realtà virtuale condivisa tramite internet dove  i protagonisti sono rappresentati in tre dimensioni attraverso il loro avatar. Didascalicamente la parola "avatàr" deriva dal sanscrito "avatara" cioè la discesa di una divinità sulla terra. Per estensione nei giochi virtuali il termine  indica l'alter ego dei partecipanti sostituendoli nelle azioni di gioco. Metaverso, invece, è un mondo virtuale diretta evoluzione di internet che unisce tecnologia, social e media. Ora, dopo appena venti anni, la visione futuristica di Stephenson, alla quale forse si è ispirato Zuckerberg, si sta realizzando nel web in una dimensione virtuale dove possono accedere tutti rappresentati in 3D dal proprio avatar. 

Ancorché questa innovazione informatica possa apparire avveniristica bisogna rendersi conto che le tecnologie c.d. "esponenziali" hanno avuto ed hanno nel tempo una velocità di crescita e di impatto che nel durante sono aumentate sempre più velocemente ed in modo non lineare. L'automobile ha impiegato circa 62 anni per raggiungere una diffusione pari a 50 milioni di utilizzatori nel mondo, il telefono fisso 50 anni, la televisione 22 anni, i computer 14 anni, fino ad arrivare a facebook che ci ha messo solo 4 anni. L'applicazione che ha avuto la crescita più veloce è stata pokèmon go, gioco per dispositivi mobili basato sulla realtà aumentata e geo localizzazione, che ha impiegato soltanto 19 giorni per raggiungere 50 milioni di utenti. Oltre a Facebook moltissime aziende stanno già pensando al notevole giro di affari, si immagina svariati miliardi di $, che potrà generare l'accesso degli utenti ad un nuovo universo fatto di esperienze, film, concerti, incontri, e tutto quanto si potrà immaginare in forma digitale. Nei prossimi anni ogni cosa avrà un suo doppio; anzi a ben vedere già siamo doppi, siamo molteplici sui vari social, nelle varie liste di  whatsapp, nei profili di Netflix o di Amazon. Presto avremo un corpo sotto  forma di avatar, una immagine tridimensionale verosimilmente di tipo olografica, un fascio di luce 3D quasi solido. Ci saranno piazze doppie, edifici doppi che saranno realizzati con computer grafici tridimensionali oppure con la fotogrammetria che è la possibilità di fotografare ovvero scansionare edifici o qualsiasi altro oggetto reale e riproporlo tridimensionalmente nella realtà virtuale come se fossero fotografie da attraversare oppure spazi nei quali muoversi. In alcuni paesi asiatici le città hanno un doppio virtuale di ogni oggetto, di ogni strada, di ogni semaforo. In questo modo si possono testare e sperimentare soluzioni tecnologiche o amministrative da parte dello specifico Comune prima ancora che vengano messe in atto. Invece, in alcune città  europee, questo tipo di programmazione sta avvenendo con l'ausilio di google map. 

 Apparentemente siamo noi a muovere questo mondo virtuale, ma in realtà esso agisce in via autonoma con una vita propria. Si pensi che se oggi l'umanità dovesse sparire improvvisamente, tutto il mondo digitale continuerebbe ad esistere: le videocamere continuerebbero a registrare e trasmettere immagini, le  piattaforme social continuerebbero a diffondere news, gli account bancari ad eseguire pagamenti di rate di prestiti e mutui, i server continuerebbero ad estrarre byte coin. In effetti finché continueranno a funzionare in maniera automatica le centrali che producono energia elettrica il cyber spazio continuerebbe a vivere. Ciò è possibile grazie alla intelligenza artificiale prodotto finale della tecnologia informatica che, nell'operare in una dimensione autonoma molto elevata, è capace di gestire e fornirci i risultati di una enorme, spropositata mole di dati nonché degli algoritmi anticipatori dei gusti e delle tendenze del mercato preziosi per le strategie produttive e della distribuzione nei settori dell'industria e del commercio. 

Ma vi sono anche i lati deboli del sistema complessivo rappresentati dagli attacchi di ciber sicurezza, non ultimo il caso di televisori smart che, invece di aiutare gli utenti al dialogo interattivo, controllavano i loro dati e li inviavano ad agenzie ed enti specializzati nella profilazione dei consumatori. Altro aspetto che potrebbe sembrare inquietante è quello che attiene alla nostra estensione digitale, al nostro avatar, che è destinato ad avere una vita propria ed autonoma poiché gli algoritmi gli consentono di effettuare scelte sulla base dello storico e delle conoscenze acquisite e sistematizzate che l'intelligenza artificiale ha di noi e rappresentarci a prescindere dalla dimensione spaziale e temporale. In altre parole si tratta di elaborazioni come quella del lutto che non è un film di fantascienza, un film distopico, ma è una sorta di immortalità un cimitero virtuale nel quale il defunto continua ad avere una sua rappresentazione grazie agli algoritmi. Ad esempio fra non molto su  facebook i morti, ovvero i profili delle persone nel frattempo decedute, supereranno i vivi, oppure gli avatar di persone defunte, tramite l'intelligenza artificiale che va a riprendere le loro parole, i loro ricordi, potranno "vivere" di vita autonoma all'infinito. Qui, però, si apre un problema etico nella misura in cui: si andrebbe a porre il delicato tema della vita oltre la morte; la questione meriterebbe una diversa trattazione; la specifica narrativa esula dalle logiche economiche; si potrebbe andare incontro anche ad eventuali derive immorali. 

In simbiosi con la realtà virtuale c'è, poi, la realtà aumentata  che ci fa vedere delle informazioni, dei dettagli anche microscopici, virtuali proiettati nel mondo reale. La chirurgia robotica, lo smartphone, il cruscotto dell'automobile sono tutte pratiche attuazioni e realizzazioni di questa tecnologia. In un futuro molto prossimo ci sarà un nuovo concetto di sito web diverso da come lo concepiamo ora. Ci sarà l'e-commerce dove entreremo virtualmente in un punto vendita interagendo con gli avatar dei commessi oppure del negoziante che parlerà con noi come se fossimo all'interno di una video game, ma ci sembrerà di stare nel suo negozio. In particolare, nel presente, due dei settori dove viene praticato un uso intensivo della c.d. tecnologia immersiva sono: quello militare, dove ci sono i simulatori per l'addestramento sia per le operazioni di difesa sia per quelle di attacco, e quello dell'aviazione civile per la formazione dei piloti di linea. Altri usi ed applicazioni si trovano nell'ambito della moda come ci ha fatto vedere Prada con le sue passerelle virtuali. Ulteriore ed intelligente sviluppo delle tecnologie si pratica in ambito ospedaliero sia per la chirurgia robotica, sia per i pazienti che indossano caschetti oppure visori interattivi che promuovono stati mentali positivi e rilassanti che li distraggono dalle sensazioni spiacevoli legate all'ambiente nosocomiale, alle terapie, al dolore, all'ansia, all'isolamento sociale. 

Si pone a tal punto una riflessione sulla evoluzione del pensiero umano, sul suo sviluppo, sulle sue pratiche attuazioni, sulla sua genesi ed estensione, sulla sua collocazione nella dimensione universale e metatemporale. Ci soccorre in tal senso l'insegnamento di Sant'Agostino che, riprendendo la dottrina filosofica dello stoicismo (Atene 300 a.c.), ripropone a più chiare lettere la teoria delle "ragioni seminali". Per il Santo, Dottore della Chiesa, Dio non crea la totalità delle cose possibili (sviluppo tecnologico) ma immette nel creato (pensiero umano) i semi o germi di tutte le cose possibili. Dio ha creato, insieme alla materia, cioè al primitivo mondo conosciuto, virtualmente tutte le possibilità di pratica evoluzione della medesima (pensiero creativo) che sono le ragioni, le componenti "seminali" di ogni sua estensione, modificazione, perfezionamento. In estrema sintesi Sant'Agostino ci dice che l'evoluzione del mondo nel corso del tempo altro non è che l'attuarsi ed il realizzarsi delle "ragioni seminali" date da Dio in dono all'intelletto umano per  il prolungamento della sua azione creatrice.

 

 

 

 

(Crediti fotografici: iStock.com/ No-Mad)

 

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