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Per il bene della comunità in cui viviamo

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Come Associazione non entriamo nel merito della competizione politica perché, per dirla con don Sturzo, "A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà" (dall'Appello a tutti gli uomini liberi e forti); ci permettiamo solo di annotare ancora una volta poca responsabilità e un esercizio assai rarefatto di quelle virtù politiche che riteniamo fondative: prudenza, lungimiranza, competenza e capacità progettuale, per citarne alcune. Siamo un'associazione apartitica ma, come spesso abbiamo ribadito, non siamo apolitici, cioè ci sta a cuore la costruzione del bene comune. Non entriamo nel merito delle scelte che i singoli partiti hanno compiuto in queste settimane, ci consentiamo però  di offrire una riflessione politica, cioè pertinente alla vita della polis, della comunità in cui viviamo, a misura del tempo che stiamo vivendo,  un tempo non facile. 

Noi crediamo nella politica, nella buona politica: la politica che si fa attenta alle aspettative che provengono dalle imprese e dalle famiglie, competente e capace di offrire una sintesi delle possibili soluzioni. A noi è parso che in questi mesi, al di là del giudizio personale che ognuno di noi dà dell'operato del Governo e del Presidente Draghi, le forze politiche troppo spesso abbiano dimenticato le urgenze e le riforme oramai indifferibili che attendiamo da troppi anni. Il progetto consegnato alla Commissione europea, denominato appunto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha colto   alcune delle priorità che delineano la struttura futura del nostro Paese, la qualità della vita dei suoi cittadini, la necessaria innovazione tecnologica e digitale, e l'emergenza ambientale e climatica da governare. Non solo, nei prossimi mesi, si aprirà in Europa un confronto "pesante" su come aggiornare e riformare le regole, i protocolli, i trattati che hanno governato l'Unione  in questi decenni e che la pandemia prima, e oggi la guerra in Ucraina, hanno messo alle strette. Davvero si apre un'altra stagione, non una semplice ripartenza, si tratta di  approntare un modello di sviluppo  più giusto, più inclusivo, più partecipato e che assuma la questione ambientale come uno snodo ineludibile per fare futuro oggi.

 

Non ci accontenteremo degli slogan facili, magari pure in rima. Desideriamo una politica  all'altezza delle sfide che qui abbiamo solo accennato, non slogan appunto o soluzioni "semplici" in realtà irrealizzabili e velleitarie, non il linguaggio cosiddetto "popolare"  che forse fa prendere voti ma che non propone alcunché per il Paese, o peggio lo trattiene nei suoi problemi offuscando quell'intelligenza collettiva che è presente tra  noi, nelle famiglie, nelle imprese, tra coloro cioè che assumono la complessità e le sue sfaccettature  non come un problema ma come un'opportunità per generare più responsabilità e condivisione.

Ci attendono mesi che dovranno essere gestiti con grande attenzione e serietà: avremo probabilmente ancora una guerra alle nostre porte, l'emergenza energetica non sarà (penso) risolta, gli appuntamenti internazionali   si faranno stringenti e ci attende una legge di bilancio assai complicata. 

E noi come Associazione cosa possiamo fare?Assistere in silenzio e rassegnati, un po' fuori da tutti i giochi? Mi sento di ribadire a noi tutti   che la Repubblica vive delle sue istituzioni, quelle politiche e quelle della società civile che si organizza e che si assume una responsabilità pubblica. Ecco noi siamo qui, rispettiamo le istituzioni politiche e abbiamo altrettanto   premura perché i cittadini, il popolo, possano esprimersi auto-organizzandosi liberamente per costruire una democrazia più solida.Insomma pratichiamo il principio di sussidiarietà iscritto nella Costituzione.Ogni nostra iniziativa, piccola o grande che sia, ha una valenza pubblica, è un atto politico a tutto tondo in quanto impegnato a tenere legami, a fare comunità, a svolgere un servizio per i più deboli.Questo perché a noi di ANLA sta a cuore la costruzione del bene comuneil futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, la cura della casa comune: ecco perché a noi piace essere e fare Associazione tutti i giorni. 

 

(Crediti fotografici: iStock.com/ badboydt7)

 

 

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