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Legge delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Durante tutto l'anno appena trascorso ne abbiamo parlato molto, e abbiamo incontrato più volte il Presidente delle Commissione istituita presso il Ministero della salute mons. Vincenzo Paglia. Parlo della Legge 33/23, delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Un testo ben fatto che ha raccolto le proposte di circa 60 associazioni raggruppate sotto il cartello del "Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza". Un testo votato in Parlamento quasi alla unanimità nel marzo 2023. 

Tutto bene? Non proprio. Per partire davvero e cominciare ad essere da subito operativa la Commissione ministeriale aveva previsto   un investimento iniziale di almeno 1,3 miliardi di euro, come prima trance di un costo complessivo a regime tra i 5 e 7 miliardi. La Legge di Bilancio approvata gli ultimi giorni di dicembre purtroppo non ha previsto alcunché lasciando intendere che l'avvio della riforma sarebbe stato rinviato   al 2025, e - nota personale - fare la fine della tante riforme approvate in questi decenni e mai "messe a terra". 

Ma a leggere bene il cronoprogramma previsto dalla Delega l'inizio di questo anno potrebbe, nonostante tutto, rappresentare un momento decisivo per porre le fondamenta della trasformazione a 180 gradi del sistema di assistenza per le persone anziane attualmente in vigore. Tra gennaio e marzo, come prevede la legge, devono essere emanati i decreti attuativi e, a quanto si dice, saranno pure disponibili le risorse necessarie per avviare una prima sperimentazione. Vedremo, anche se non vi nascondo il mio scetticismo.

Ma torniamo ai decreti attuativi la cui stesura sarà assai complessa e impegnativa: dovranno tradurre in norme operative gli obiettivi e le linee guida fissati dalla legge delega; commettere errori   in questa prima fase potrebbe vanificare il lungo lavoro svolto in commissione. Raccomandiamo una scrittura attenta, il diavolo si nasconde nei dettagli. 

In attesa di uno stanziamento di risorse adeguato, alcune azioni a costo zero possono già essere avviate come proposto dal Forum per il Patto per un nuovo welfare. Ne indichiamo alcune e le facciamo nostre. La delega prevede il riassetto della governance del nuovo sistema universale di assistenza, il cuore dell'intera riforma, nel quale tutti i soggetti responsabili ai diversi livelli, nazionale, regionale e comunale si coordinano e programmano il complesso degli interventi necessari. Una innovazione non semplice stante le difficoltà a superare le competenze sparse nelle varie amministrazioni, soprattutto se si vuole strutturare un sistema che valorizzi la domiciliarità. Oggi l'assistenza garantita è scarsa,  divisa tra ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) a carico delle Asl che raggiunge il 6,2% degli anziani con una media di 18 ore complessive nell'arco di 2-3 mesi,  e il SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare) operato dai Comuni che copre appena l'1,3% degli anziani. Il nuovo sistema di cura e assistenza doterà l'Italia di un servizio domiciliare fondato sulla costanza e la durata degli interventi, adeguato ai bisogni, con il coinvolgimento di tutte le professionalità, per dare una risposta finalmente unitaria e integrata di Comuni e Asl, e offrire un giusto mix tra servizi medico infermieristici e sostegni alle attività quotidiana della persona non autosufficiente e della sua famiglia. Un altro campo su cui operare sempre a costo zero, è la prevista nuova Valutazione della condizione di non autosufficienza: dovrebbe semplificare l'attuale pletora di valutazioni spesso disconnesse tra loro, evitando ai  familiari il peso di visite inutili. Non ultimo si potrà iniziare a "mettere a terra" il principio stabilito nella legge delega della maggiorazione dell'assegno di accompagnamento se speso per l'acquisto di servizi di assistenza certificati. Un principio di grande valore che andrà tradotto nella concretezza della vita reale. Un cantiere da aprire dunque, nonostante la scarsezza di risorse in questa fase di primo avvio.

Come Associazione saremo attenti e vigili, e vogliamo essere tenacemente ottimisti. 

 

 

 

 

(Crediti fotografici: iStock.com/ ustino73)

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