La nostra storia - 1954

Il 3 gennaio in Italia iniziano le trasmissioni televisive: alle 11 Fulvia Colombo, annunciatrice televisiva, legge un annuncio in diretta dando il via alle trasmissioni del Programma Nazionale, oggi Rai1. Il primo programma televisivo è "Arrivi e partenze" condotto da Mike Bongiorno e Armando Pizzo. La sera stessa andò in onda La Domenica Sportiva: la prima partita di cui furono trasmesse immagini fu Inter-Palermo 4-0. Il 31 luglio il K2 parla italiano: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con l'aiuto di Walter Bonatti, raggiungono la cima. Il 19 agosto muore a Borgo Valsugana Alcide De Gasperi a cui saranno riservati i funerali di Stato. Il 18 settembre il ministro degli Esteri Attilio Piccioni si dimette a causa del coinvolgimento del figlio nel Caso Montesi. Il 5 ottobre il Memorandum di Londra,  sottoscritto da Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, stabilisce che Trieste sarà italiana a partire dal 26 ottobre i soldati italiani al loro ingresso in città saranno accolti con gioia. Nella notte fra il 25 e il 26 ottobre un'alluvione colpisce Cava de' Tirreni, Vietri sul Mare, Salerno, Maiori, Minori, Tramonti provocando oltre trecento vittime e circa 6000 sfollati.

Nel mondo, il 19 febbraio Nikita Krusciov, segretario del PCUS, trasferisce la Crimea all'Ucraina in ricordo del trecentesimo anniversario del trattato fra cosacchi ucraini e Russia. Il 23 febbraio a Pittsburgh avviene la prima vaccinazione di massa con il vaccino contro la poliomielite. Il 18 aprile Nasser arriva al potere in Egitto, sarò presidente il 14 novembre. Il 17 maggio negli USA la Corte Suprema definisce incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole. A luglio, il 4 la Germania Ovest, a sorpresa, batte l'Ungheria 3 a 2 e conquista la Coppa del mondo, coppa Rimet, di calcio ai mondiali organizzati in Svizzera mentre il 12 termina la Guerra d'Indocina con la firma del cessate il fuoco alla conferenza di Ginevra. Il 1 novembre scoppia la Guerra d'Algeria per l'indipendenza dalla Francia.

Il 1954 si apre in Esperienza con l' editoriale di Vittorio Valletta "Vincere la miseria". Scrive il professore: "facciamo dunque l'Europa unita e diamole i mezzi che assicurino alla nuova comunità politica innanzitutto la difesa della libertà e nella libertà la giusta profittevole circolazione di uomini, di capitali, di merci. Ma vediamo di dare sin d'ora consistenza economica a questo grande corpo che sta per formarsi". La nostra associazione è impegnata nel dar vita alla federazione dei Maestri del Lavoro; scrive il presidente Arturo Maldarelli: "l'idea di creare intorno al titolo di Maestro del Lavoro un organismo che raccolga rappresenti nella società coloro che di quel titolo sono i portatori è già stato lungamente discussa nell'ambiente anzianale sia in occasione del quinto congresso della nostra associazione sia in seno gli organi direttivi dell'associazione". Il presidente di ANLA  Maldarelli sottolinea come si sia preferito qualificare un organo anziché specializzare un settore, promuovere cioè la costituzione di una Federazione anziché specializzare un settore della nostra associazione nazionale dei lavoratori anziani. ANLA  lavora per costituire la Federazione dei Maestri del Lavoro e troviamo a pagina 2 del numero di Esperienza dell'aprile 1954 un trafiletto dove si nota come con rogito del notaio Pescini di Milano  il 27 Marzo  è stato giuridicamente regolarizzato l'atto costitutivo della Federazione dei Maestri  del Lavoro: è stato eletto un consiglio direttivo provvisorio per lo svolgimento dei primi atti organizzativi presieduto dal presidente di ANLA Arturo Maldarelli. Tengono banco naturalmente altri argomenti quali il VI Congresso Nazionale di ANLA in Campidoglio,  alla presenza del sindaco di Roma Rebecchini e dell'onorevole Ezio Vigorelli ministro del lavoro nell'ambito del quale vengono consegnate le onorificenze del lavoro. Casa e pensione con assistenza curativa sono i temi che più ricorrono nelle pagine di esperienza nel 1954 e in particolare l'importanza della famiglia che già in quegli anni viene messa in discussione o quantomeno non valorizzata adeguatamente, assieme  all'importanza della scuola