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Il Servizio Civile

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Alcuni quotidiani, tra i quali Avvenire e l'inserto di Buone Notizie del Corriere della Sera, hanno indagato sugli ultimi dati del Servizio Civile che dal 2001 ha sostituito la vecchia obiezione di coscienza. Non è un tema che frequentiamo ma è pur vero che in questi anni, come Anla, abbiamo sempre affermato che una associazione di adulti anziani come la nostra non può non interessarsi delle vicende che coinvolgono i giovani, i nostri figli, i nostri nipoti. È un tratto distintivo che abbiamo sempre rivendicato e che ci caratterizza.

L'esperienza del Servizio Civile a  vent'anni dalla sua istituzione ha impegnato più di 500.000 ragazzi e  ragazze in un periodo di servizio presso associazioni, parrocchie, Comuni, in progetti di solidarietà e, più in generale, di utilità sociale. L'attuale Servizio Civile prevede una durata che va dagli 8 ai 12 mesi, si può svolgere tra i 18 e i 28 anni, sono 25 le ore  settimanali impegnate e 440 € il rimborso mensile. Per la stragrande maggioranza dei giovani che l'hanno vissuta è una esperienza che ha segnato la loro vita e che ha fatto maturare scelte e valori nonché competenze utili nella ricerca di lavoro. Una scuola di volontariato e di cittadinanza attiva, preziosa e unica nel suo genere, tanto che sono molte le proposte di legge che vorrebbero renderlo obbligatorio per far sperimentare ai giovani esperienze di solidarietà e di "difesa della Patria" intesa come amore per la comunità in cui si vive.

 

Cosa sta accadendo? Perché  tanta attenzione? Qual è il dato che ha aperto la riflessione?

Per la prima volta, nonostante il governo attuale abbia messo a bando più di 71.000 posti (una cifra mai vista)  grazie ai 650 milioni di euro aggiuntivi del Pnrr, i giovani che hanno risposto sono solo 105.000, il 5,5% in meno rispetto al precedente bando (erano 112.000) che prevedeva tra l'altro meno posti. Siamo di fronte ad una fuga silenziosa dal servizio civile, cresciuta negli ultimi anni, un fenomeno sotto traccia, poco  indagato e riflettuto. Un calo costante nonostante  l'offerta di nuovi  servizi in campo digitale e ambientale più vicini alle sensibilità giovanili.

Considerato che ai colloqui di selezione  un 30% di chi ha fatto domanda non si  presenta, lo scarto tra posti disponibili ed effettivamente avviati si aggira sul 15%, con un ulteriore 5% che lascia dopo l'entrata in servizio. Tradotto in numeri, nel 2022 sono state 112 mila le domande presentate su 65 mila posti disponibili, ma solo 44 mila sono i giovani volontari in servizio effettivo. Se questo trend verrà confermato le associazioni di volontariato che hanno bisogno di giovani per tenere aperti i servizi durante le ore lavorative rischiano di dover chiudere o comunque di dover ridurre le proprie iniziative di solidarietà.

Il confronto rimane aperto, le opinioni sono diverse e articolate; parlo di quelle serie che non accettano la lettura facile e qualunquista dei "giovani di oggi senza valori".

Mi permetto di proporvi la mia, opinabile e solo abbozzata. 

Lo scenario rispetto  a vent'anni fa è davvero cambiato. La proposta del Servizio Civile si inseriva in un progetto di vita già un po' strutturato, tanto da prevedere anche un anno  di servizio alla comunità. Oggi i progetti di ragazzi e ragazze vivono nella precarietà, nell'occasione lavorativa da cogliere sul  momento, sulla flessibilità dei tempi, sul dare un senso e un significato a quello che si fa: sono tratti peculiari della contemporaneità.

Come rilanciare? Anzitutto una sempre  e più qualificata  offerta  da parte del Terzo Settore: un fare concreto e di senso - soprattutto di senso - accompagnato da  un percorso di formazione esigente e assai curato, a misura delle loro speranze e desideri. "Ask the boy" raccomandava il fondatore dello scautismo Baden Powell agli educatori. Occorre approntare negli istituti scolastici una comunicazione ordinaria, non solo alla scadenza dei bandi;  vanno ridotti i tempi tra la pubblicazione del bando e l'avvio del servizio: nel tempo della precarietà e della flessibilità sono troppo lunghi. La cifra del rimborso spese è ferma al 2002, si potrebbe aggiornarla: non penso verrebbero minacciati il valore del dono e della gratuità. Va rafforzata la certificazione delle competenze  riconoscendola almeno per l'accesso lavorativo nella Pubblica Amministrazione. Da ultimo, la scansione temporale oscilla tra gli 8 e i 12 mesi: si potrebbe renderla più flessibile ampliando la forchetta temporale.

 

 

(Crediti fotografici: iStock.com/ Robert Daly)

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