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Grazie Presidente Mattarella

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Esprimiamo la nostra gratitudine a Sergio Mattarella per aver accolto l'invito dei parlamentari e dei tanti cittadini a rinnovare l'impegno di servizio al Paese. Le sue dichiarazioni nei mesi precedenti, fino ad alcuni giorni fa, avevano ben fatto comprendere, senza tante perifrasi, il suo intendimento a non ripresentarsi, per coerenza al dettato costituzionale e per non confermare una sgrammaticatura istituzionale già avvenuta con il rinnovo di Giorgio Napolitano. Aggiungo il suo desiderio personale e della sua famiglia di fermarsi. Lo ringraziamo dunque, davvero con amicizia e stima, augurandogli buon lavoro.

Palazzo del Quirinale 29/01/2022Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il Presidente della Camera Roberto Fico, in occasione della comunicazione dell'esito della votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica.

 

Tutto bene ciò che finisce bene? Non proprio: la settimana di follia cui abbiamo assistito non può lasciarci tranquilli e indifferenti. Una crisi profonda del sistema politico e dei partiti: scarso senso istituzionale, sciatteria, spregiudicatezza, persone di valore buttate nel tritacarne senza il minimo senso di rispetto e responsabilità, e senza verificare anzitempo l' esistenza di una  convergenza  con le altre forze politiche. Twitter a go-go, dichiarazioni e retroscena, incontri riservati-non-riservati   da dare in pasto ad una opinione pubblica sconcertata e disgustata. E dopo 5 giorni di montagne russe a spese delle istituzioni repubblicane si è ritornati al punto di partenza chiedendo la riconferma del presidente Mattarella e conseguentemente quella del premier Draghi.

Una riflessione seria da parte nostra ci spetta per continuare a testimoniare una dimensione dell'agire politico fondata sui valori di solidarietà, libertà e giustizia, sulla competenza per uno sviluppo finalmente più sostenibile. L'inglese ci mette a disposizione due diverse declinazioni della parola Politica che la nostra lingua non possiede: policy e politics. Policy è l'insieme delle azioni necessarie per affrontare e risolvere i problemi di un paese, sguardo lungo e una predisposizione all'ascolto, aperto e pronto al confronto. Politics è la politica dello sguardo breve, orientata a tutelare gli interessi del proprio elettorato, a gestire i rapporti con le altre forze politiche per spostare a proprio favore gli equilibri  all'interno del Parlamento e delle istituzioni; un sistema chiuso e mediocre, poco disponibile all'apporto di "esterni", rumoroso e generalista.

Una associazione come la nostra, in compagnia di tante altre, predilige la politica/policy, quella che  sta sui problemi studiandoli, per trovare la soluzione più idonea, nel confronto e nell'ascolto, per "parlamentare" e trovare il giusto compromesso. Ci attende un anno difficile e complicato prima del prossimo appuntamento elettorale del 2023. L'agenda è già scritta: governare la pandemia non ancora sconfitta; la messa a terra del Pnrr con riforme e obiettivi  scadenzati per semestre (45 entro giugno, 55 entro la fine dicembre); le  riforme in cantiere da approvare entro l'anno; la gestione del debito immenso che grava soprattutto sulle generazioni future, e l'inflazione che ha rialzato la testa. Non da ultimo alcune riforme istituzionali che rendano la nostra democrazia più adeguata al tempo che viviamo, nel solco della Costituzione e senza forzature, non introiettando la cultura della emergenza come "cifra" per ripensare il sistema democratico. Perchè di emergenza si muore e muore la partecipazione che inevitabilmente rattrappisce nel delegare la cura del bene comune ai cosiddetti " migliori", dizione assai ambigua. Noi abbiamo bisogno di donne e uomini autorevoli, testimoni di una vita pubblica sobria e "composta", di una competenza e di una intelligenza costantemente in ascolto della vita reale delle famiglie e delle imprese, attrezzata per gestire i conflitti e cercare testardamente un compromesso per conquistare il maggior bene possibile. Il rinnovo del mandato al Presidente Mattarella (che ci auguriamo di poter incontrare) e la permanenza del premier Draghi a Palazzo Chigi ci tranquillizzano e rappresentano per il Paese una garanzia di stabilità e di tenuta del  ruolo riconquistato in Europa. 

 

(Crediti fotografici: Presidenza della Repubblica, www.quirinale.it) 

 

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