E' bello essere anziani

(di Antonello Sacchi) Il Papa emerito ci ha lasciato, l' "uomo del silenzio" ha finito il suo tempo. Non mi dilungo sulla sua figura storica e spirituale, tanto è stato scritto in questi giorni, dico solo che è stato il "volto di Pietro" di cui la Chiesa e la nostra società hanno avuto bisogno negli anni del suo pontificato. Paolo VI (per limitarci ad anni più vicini a noi), Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Francesco non sono fra loro "antagonisti" o radicalmente differenti, sono uno la sostanziale continuità dell'altro. Qui desidero ricordare Benedetto XVI con un suo toccante discorso agli anziani fatto nel novembre 2012, pochi mesi prima della rinuncia al papato, durante la visita alla Casa famiglia "Viva gli anziani" gestita dalla comunità di Sant'Egidio. Erano tra l'altro presenti l'allora vescovo ausiliare di Roma Matteo Zuppi, ora cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della CEI che abbiamo recentemente intervistato e il vescovo Vincenzo Paglia che abbiamo avuto più volte relatore ai nostri webinar e summer school. 

Da anziano, papa Ratzinger si rivolge agli anziani con una frase apparentemente non convenzionale: "è bello essere anziani!". Immagino il disorientamento dei presenti, afflitti da tanti acciacchi. Ecco tuttavia la spiegazione: "Non bisogna mai farsi imprigionare dalla tristezza! Abbiamo ricevuto il dono di una vita lunga. Vivere è bello anche alla nostra età, nonostante qualche "acciacco" e qualche limitazione. Nel nostro volto ci sia sempre la gioia di sentirci amati da Dio, e non la tristezza." Nel 2014 sarà proprio papa Francesco a volere incontrare gli anziani nell'incontro significativamente intitolato "La benedizione della lunga vita", incontro a cui la nostra attuale presidente regionale di ANLA Emilia Romagna Tiziana Marchetti ha partecipato con il marito Adriano Ghelfi sedendo accanto al Papa sul sagrato di piazza San Pietro. Il riferimento è biblico e Benedetto XVI nel suo discorso agli anziani spiega che la sapienza di vita donata dagli anni è preziosa per le generazioni. A dispetto di una società che troppo premia l'efficienza e il profitto, papa Ratzinger arriva a chiedere alle Istituzioni di adoperarsi a che gli anziani possano rimanere nelle proprie case, argomento che sarà poi ripreso in anni recenti proprio da monsignor Paglia. Del resto è anche una grazia, ribadisce più avanti il pontefice tedesco, essere sostenuti e accompagnati e sentire l'affetto di chi ti aiuta. Sottolinea Benedetto XVI: "La qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. Chi fa spazio agli anziani fa spazio alla vita! Chi accoglie gli anziani accoglie la vita!". Era il 2012 l'anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni e il Papa ribadisce che gli anziani sono un valore per la società ed in particolare per i giovani: "Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza un contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita." Anche la malattia, e questo ce lo ha insegnato già san Giovanni Paolo II, può essere feconda di grazie spirituali e di cambiamenti materiali attraverso la testimonianza di chi soffre.

Penso che gli anni a venire consentiranno uno sguardo più profondo, libero, vero sull'insegnamento di Benedetto XVI.