(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Il 4 ottobre, oltre che essere la festa di S.Francesco patrono d'Italia, è anche il Giorno del Dono, istituito con la Legge 110 del 14 luglio 2015 grazie al sostegno del Presidente Emerito Sen. Carlo Azeglio Ciampi, primo firmatario del Disegno di Legge. Una Giornata da sempre animata dall'Istituto Italiano della Donazione che propone il Rapporto "Noi doniamo" sulle tre principali tipologie di dono: la donazione di capacità e tempo (volontariato), la donazione economica (denaro) e quella biologica (sangue, organi etc.).
La fotografia che emerge quest'anno evidenzia un impatto negativo sulla propensione al dono dei cittadini certamente dovuto al long covid: se nel 2020 l'emergere della pandemia aveva provocato una reazione solidale su tutte le dimensioni della donazione, il 2021 mostra segni di difficoltà sia sul fronte dell'impegno economico per le buone cause, sia su quello del volontariato e in parte anche nelle dimensioni della donazione biologica. Un dato atteso visto il cumulo di crisi che si sono accavallate nel 2021 e che quest'anno si ripropongono seppur dislocate diversamente: se la pandemia è sotto controllo, lo scoppio della guerra, la crisi energetica e l'inflazione sono le crisi che pesano maggiormente nella vita delle persone e delle imprese. Un dato che non deve scoraggiarci troppo: se i numeri mostrano una contrazione delle donazioni, al contempo va sottolineato che le organizzazioni del Terzo Settore dimostrano una sostanziale tenuta che fa sperare sulla loro capacità di "richiamare" i cittadini a mettersi in gioco più convintamente attraverso il dono personale del proprio tempo e non solo. La legge istitutiva del Giorno del Dono ha dato valore pubblico, potremmo dire costituzionale, al dono e alla gratuità da sempre collocate nella dimensione strettamente privata.
Vediamo di scorrere i dati illustrati nel Rapporto.
Sulle donazioni economiche, secondo i dati Istat relativi al 2021, la quota di persone che dichiaravano di aver donato risorse economiche alle associazioni ha registrato un netto un calo di 2,3 punti percentuali, arrivando a toccare quota 12% dopo il lieve aumento (dal 13,4% al 14,3%) del 2020. Buone notizie invece dalla sfera delle donazioni informali: il denaro che non transita dalle organizzazioni di terzo settore, secondo i dati rilevati da DOXA, ha invertito la tendenza e aumenta di tre punti percentuali tra coloro che hanno effettuato almeno una donazione di questo tipo (che cresce dal 33 al 36%), una inversione che potrebbe essere causata da una ripresa della socialità dopo i mesi del lockdown, ancora lontana però dalla quota del 41% che veniva registrata nel 2019.
Rimasta quasi stabile nel corso dell'emergenza Covid nel 2020, nel 2021 la pratica volontaria dei cittadini ha subito un contraccolpo inaspettato facendo registrare un trend particolarmente negativo. La contrazione dell'attività di volontariato misurata dall'Istat, e già riportata ad aprile con la pubblicazione dei dati più rilevanti all'interno del Rapporto Bes 2021, è stata di 2,5 punti percentuali rispetto al 2020. Se nel 2019 era stata del 9,8% la quota di persone che avevano svolto volontariato, calata al 9,2% nel 2020, il 2021 ha registrato un crollo di quasi due punti percentuali, assestandosi al 7,3%. Il calo riguarda tutte le aree geografiche, ma è più accentuato al Nord dove rimangono più alti i livelli di impegno volontario delle persone. Trasversale la diminuzione anche per genere ed età, anche se è più accentuata tra le donne e tra i giovani di 14-19 anni (-4,6 punti percentuali) e 60-64enni (-3,5 punti percentuali).
Per quanto riguarda le donazioni biologiche e in particolare la donazione di sangue, si fanno sentire gli effetti di lunga durata della pandemia. Secondo le elaborazioni del Centro Nazionale Sangue, nel 2021 i donatori di sangue e plasma in Italia sono stati 1.653.268, cifra che rappresenta un calo dell'1,8% in confronto al 2019. Nonostante una lieve ripresa rispetto al 2020, i livelli di donazione di sangue, plasma e altri componenti non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemici. Positivi invece i trend relativi all'attività di donazione e trapianto in Italia per quanto riguarda organi, tessuti, cellule staminali emopoietiche, gameti: i dati del Centro Nazionale Trapianti confermano la ripresa dell'attività di donazione ( 12%) e trapianto ( 9%), sostanzialmente tornata ai livelli pre-Covid.
(Crediti fotografici: iStock.com/AaronAmat)
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