(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Fra un po' per molti inizieranno le vacanze. Dovrebbero essere per davvero un tempo liberato dagli impegni lavorativi, dalla tirannia degli orari - il tempo del Chronos - che costringe a vivere la ferialità sotto la dettatura di una agenda sempre uguale a se stessa, in attesa di un fine settimana che di libero ha ben poco. Tuttavia anche nel tempo comandato da Chronos giunge inaspettatamente, quando riusciamo a coglierlo, il Kairos, il tempo delle relazioni, il tempo misurato non sui secondi ma sulla vita che costruisce legami, affetti e amicizia. In famiglia con i parenti o una serata al circolo; o con gli amici con la cena che si allunga perché la conversazione si fa dolce e appassionata soprattutto se parliamo di questioni di attualità. Oppure un momento di convivialità sorridente e ricco di nostalgia nel racconto delle cose passate, dei ricordi comuni, delle avventure e degli imprevisti. Momenti sempre più rari, persino in famiglia.
Nella congiuntura attuale Chronos appare oramai vincente su tutto il fronte, aiutato da un individualismo spropositato e da una tecnologia che ti accarezza e ti avvolge attraverso uno schermo luminoso e colorato sul quale concentriamo la nostra mente, i nostri occhi, e che regola persino la nostra postura, incurvata e con il capo chino. Si riaffaccia anche nel tempo delle vacanze tanto che si moltiplicano le offerte turistiche che offrono alle famiglie servizi baby sitting per "liberare" il tempo dei genitori, o addirittura alberghi "bambini esclusi". Per non parlare dei nonni chiamati in vacanza non come valore aggiunto ma accompagnatori dei nipoti sempre per ridare tempo ai genitori. Sono segno di un paese che invecchia non tanto e non solo per la crisi demografica ma per l'incapacità di cogliere il futuro nell'abitare il tempo con i bambini, troppo disturbanti per Kronos che vuole tutto sia liscio, levigato e senza intoppi. Un paese che invecchia male, che non sopporta più le risate e le piccole maleducazioni dei piccoli lasciati dai genitori allo stato brado e poco educati a stare con gli altri. Ma da qui ad immaginare i bambini come un impiccio, una liberazione, ce ne passa tanto.
Il tempo delle vacanze è al contrario il tempo della festa e del gioco, della gratuità e della generosità; il tempo delle relazioni e della compagnia; il tempo del silenzio e della lettura, dei cruciverba e delle passeggiate; il tempo delle risate e degli strilli dei bambini. Insomma, è il tempo di Kairos che ci rammenta il senso della vita e che ci fa tornare su noi stessi per riprenderci il futuro godendo con stupore i volti dei nostri cari, dei figli e dei nipoti. Per perderci in quell'inutile che l'ideologia del mercato a forte impronta liberista reputa una perdita di tempo, inefficiente e poco produttiva benché perfettamente coerente con la "vita da bere e da consumare" nella non - relazione con gli altri.
E invece continuiamo a pensare che le vacanze siano ancora un tempo prezioso per stare in famiglia, con figli e nipoti. Un tempo libero da impegni, da orari, da pensieri. Un tempo per aiutarli a crescere, e noi per continuare a crescere con loro.
(Crediti fotografici: iStock.com/ Zffoto)
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