Che questa follia abbia presto termine

Il Consiglio Direttivo Nazionale di ANLA, nella seduta del 26 marzo, ha approvato all'unanimità il seguente testo proposto dal presidente nazionale Edoardo Patriarca: 

In riferimento alla violenta aggressione contro l'Ucraina, ANLA, come scritto nel nostro statuto,  basa i suoi principi sullo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana.  

Come Associazione, ribadiamo con forza il contenuto dell'Art. 11 della Costituzione  che recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo". 

Come Associazione facciamo nostri i vibranti appelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in particolare quanto detto a Norcia (PG) il 25 febbraio scorso quando disse: "La pace è in pericolo. Per essa, per la pace, per l'affermazione dei valori di libertà gli italiani devono essere e saranno certamente intransigenti, determinati, uniti nel nostro Paese" e di Papa Francesco, in particolare dopo l'Angelus del 20 marzo quando disse: "Tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei. Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono". 

Il bene comune, in cui ANLA è quotidianamente impegnata, è oggi aiutare le persone che soffrono: come Associazione siamo e saremo sempre più determinati, con la nostra capacità, ad operare da volontari per rispondere al dramma dell'emergenza umanitaria, in soccorso ai profughi ucraini, nella speranza che questa follia abbia presto termine.