Buona ripartenza!

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Cari amici e amiche di Anla, spero abbiate passato giorni sereni e di pace, di rinfrancamento spirituale,  quel (gradevole per me) sentimento del tornare su se stessi, accanto ai tuoi cari e alle persone che incontri. Perché si ritorna su se stessi - senza attardarsi a nostalgie e tristezze - solo in compagnia, riguadagnando lo sguardo oltre la linea del mare di prima mattinata, o di là della cresta delle cime illuminate dal sole in tramonto. Tornare su se stessi per ritrovare la chiamata e la passione profonda innata in ognuno di noi di guardare oltre, di là del confine. Parola spesso evocata per intimidire, per spaventare, per serrare porte e finestre. Invece il confine è una benedizione, ci aiuta ad amare i luoghi che in cui viviamo e al contempo ci invita all'attraversamento per incontrare culture, ambienti e persone, per rischiare un incontro inatteso. 

Il mese che ci attende non sarà un mese come gli altri: siamo in piena campagna elettorale, il 25 settembre  eserciteremo il nostro dovere di cittadini consapevoli e responsabili, ciascuno di noi sceglierà in coscienza la parte politica che meglio potrà assumere la responsabilità di condurre il paese in un tempo  non proprio felice, complicato e pieno di incognite. 

Nelle Summer School di questi anni abbiamo scelto il passo lento e deciso del montanaro che mai si attarda a voltarsi indietro (salvo godere del paesaggio sottostante, grato della vita vissuta) ma che alza gli occhi e porta il  cuore sulla cima da raggiungere. Quale sapere possiamo mettere a disposizione? Quale "cima" porre davanti a coloro che sono scesi in campo per assumere il servizio alla politica che il magistero della chiesa definisce come il più alto servizio alla carità? 

La proposta l'abbiamo condivisa insieme: la "cima davanti", il "confine" da attraversare sono il futuro delle bambine e dei bambini,  lo abbiamo ribadito ripetutamente nelle Summer School di questi anni. Il pensiero dell'ovvio e   stereotipizzato ci dirà: ma come, una associazione di persone "anziane" - quelle che sono venute prima a me piace sempre dire - si mettono a parlare di bambini e bambine, di nipoti, di figli e figlie? E i vostri diritti acquisiti non li difendete? Le pensioni? E il diritto alla buona anzianità? Facciamo anche questo, lo facciamo eccome; abbiamo anche studiato con attenzione l'agenda della commissione presieduta da Mons. Paglia, e promesso il nostro sostegno. Che non mancherà. 

Ma la migliore vocazione per noi è pensare un futuro più sostenibile e  fraterno da consegnare alle generazioni giovani, passando il testimone di una vita vissuta con impegno e onore, irrobustita da sensibilità e competenze maturate giorno dopo giorno, da saggezza e capacità di discernimento, e di resilienza  di fronte alle difficoltà  sopraggiunte. Sognare il futuro come ci ricorda il profeta biblico Gioele è compito affidato agli anziani, e sognare è un'arte affascinante, mobilitante e concreta, da non confondere con i miraggi che focalizzano la vista su qualcosa che non esiste, come ricorda Papa Francesco. Di "miraggi" forse in questo mese ne vedremo tanti con il rischio di perderci davvero, come paese. Vigiliamo per quello che possiamo.

Una occasione l'abbiamo per essere presenti con semplicità a elezioni terminate: il 2 ottobre è la festa dei nonni. Perchè non mobilitarci con iniziative, anche piccole, che raccontino questa nostra passione per il futuro, il futuro in carne ed ossa che siamo noi-con- i-bambini-e-le-bambine? La segreteria nazionale si metterà a disposizione per sostenervi soprattutto nella fase di progettazione. 

Buona ripartenza!

(Crediti fotografici: iStock.com/ BrianAJacksonz)