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Adulti svegli in una associazione sveglia

(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA)  Ci siamo lasciati l'anno scorso per augurarci un buon 2024, incerti e intimoriti. Ora l'anno è iniziato, penso sia sempre utile abbozzare un programma, una traccia per la  vita personale e associativa. La nostra generazione è cresciuta in una stagione nella quale era quasi obbligatorio darsi degli obiettivi, programmare il tempo, organizzare in anticipo gli appuntamenti più significativi che si annunciavano all'avvio del nuovo anno. Una delle parole chiave era progetto e programma, con tutti gli annessi e connessi: finalità e obiettivi, mete e percorsi, azioni e presenza. L'altra parola era speranza e fiducia, entrambe granitiche, sul domani che giungeva.

Quella stagione, con tutti i suoi limiti, è ormai alle nostre spalle, senza rimpianti, perché non esistono "i bei tempi andati", o se esistono, lo sono solo nelle menti di nostalgici intristiti. Il tempo di oggi, come lo descrivono tante analisi e ricerche, è un tempo in movimento, gli schemi costruiti nel dopoguerra in Italia e nel mondo stanno saltando, le comunità si consumano nelle solitudini di tanti e in individualismi sconosciuti nei tempi passati.Comunità spesso lacerate e spezzate nelle quali   il contrasto alle indifferenze e alle disuguaglianze non sono più una sfida civile ma una normalità, e le povertà addirittura una colpa.

E noi dove stiamo? Quale compito  ci possiamo dare come adulti svegli? E la nostra associazione?

Mi permetto di offrire qualche spunto di riflessione, anche per me stesso, perché nessuno nasce già imparato, siamo tutti in cammino.

Adulti svegli, anziani svegli! Nella nostra vita abbiamo fatto tanta buona strada, a volte in salita e con il fiatone. Non è passata invano. Essa va riletta e amata per recuperare la consapevolezza delle competenze che abbiamo maturato, dei saperi acquisiti durante il cammino, delle virtù maturate e praticate  nella quotidianità. Nel tempo di oggi c'è fame di persone significative, soprattutto tra le giovani generazioni. Cercano persone adulte e autorevoli di cui potersi fidare, dalle quali attingere consigli, suggerimenti, raccomandazioni. Non ricette preconfezionate o proposte buone a prescindere o perché si è fatto sempre così. Ma un cammino da compiere insieme, ascoltando per davvero, anche i silenzi che parlano a volte più delle parole. Siamo chiamati ad essere adulti svegli per contrastare quello stereotipo stucchevole  della persona anziana che guarda indietro, intristita e in attesa della "partenza'. Noi siamo quelli del "mi sta a cuore" di don Milani: mi "sto a cuore", mi prendo cura della mia salute per poter servire meglio; mi sta a cuore il mio/la mia consorte, mi stanno a cuore i  figli e i  nipoti, mi stanno a cuore gli amici, mi sta a cuore il tempo che ho; mi sta a cuore il futuro, non mi rassegno a pensarlo, lo indago forte della mia esperienza; mi stanno a cuore le parole che pronuncio, non le spreco, vorrei fossero sempre capaci di svelare un po', solo un po', la verità dei fatti che ci accadono intorno.

E la nostra associazione? È solo una cena natalizia? Uno scambio di doni? Un servizio a prezzi scontati come taluni l'hanno pensata per anni? Anche questo, certo, ma mi domando: non dobbiamo appassionarci a qualcosa di più grande e di più fecondo ? Per stare nella immagine  che ho utilizzato in precedenza mi verrebbe da dire "adulti svegli in una associazione sveglia". Una associazione che in tutto quello che fa e propone non dimentica il "mi sta a cuore" del proprio agire: una attenzione costante alle relazioni di amicizia ogni qualvolta si fa qualcosa insieme, dalla attività volontaria al turismo associativo. Il fare per fare prima o poi rinsecchisce, muore.

Una cultura e una formazione condivisa per vivere una esperienza da adulti svegli e curiosi del futuro: la nostra rivista, questa newsletter, le proposte di formazione vanno in questa direzione.

Non ultima, una presenza pubblica quando è utile e necessaria, non per chissà quale oscuro intendimento, ma per dire la nostra, insieme, come cittadini attivi sui temi che ci stanno a cuore e che pensiamo siano determinanti per il bene del nostro Paese.

 

 

(Crediti fotografici: iStock.com https:/ Marut Khobtakhob)

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